lunedì 17 febbraio 2025

Ridurre i comuni la via migliore per un nuovo modello di Stato

Si parla molto del terzo mandato per i Presidenti delle Regioni, ma il vero scandalo sono le indennità dei sindaci, specialmente nei piccoli comuni. È assurdo che un sindaco, come quello di Mulazzano (per citare un caso), guadagni più di 3.000 euro al mese per amministrare un paese con meno di 5.000 abitanti. Una cifra che era già scandalosa per i predecessori e continua a esserlo oggi. La soluzione appare evidente: comuni come Mulazzano, Casalmaiocco e Cervignano dovrebbero essere accorpati in un'unica realtà amministrativa. Allo stesso modo, paesi come Maccastorna, con soli 66 abitanti, non hanno alcun senso in termini di gestione autonoma.

Si dice che sono stati tagliati hai comuni del Lodigiano. Ma tutti questi Comuni sono davvero utili o sono uno spreco di denaro pubblico. O peggio ancora posti di lavoro per i politici ?

Che logica c'è nell'avere un sindaco per 66 abitanti? È uno spreco di risorse pubbliche, tanto più se si considera che realtà con 5.000 abitanti garantiscono indennità che superano di gran lunga molti stipendi del pubblico impiego. 

L'unificazione di questi piccoli comuni in un'unica entità amministrativa non solo eliminerebbe tali sprechi, ma genererebbe un notevole risparmio, permettendo di destinare i fondi a servizi utili ai cittadini.

Chi teme per i dipendenti comunali, non deve preoccuparsi: nessuno verrebbe licenziato a venire licenziati sarebbero i troppi Sindaci e Assessori che gravano sulle finanze dei comuni . Gli impiegati potrebbero continuare a lavorare nelle sedi dei comuni soppressi, proprio come accade nelle grandi città con le sedi decentrate. Tuttavia, è chiaro che questa soluzione non verrà presa in considerazione facilmente. Troppi interessi politici sono in gioco: ridurre il numero di sindaci, assessori e consiglieri locali significa togliere risorse alla politica locale, che spesso diventa un comodo strumento di consenso.

Fino agli anni '90, i sindaci e gli assessori non percepivano uno stipendio fisso ma solo un gettone di presenza e il rimborso delle spese. Questo non impediva loro di amministrare con dedizione, anzi, li rendeva più vicini alla vita quotidiana dei cittadini. 

Non erano "professionisti della politica" ma persone impegnate, che spesso mantenevano un altro lavoro e vivevano a contatto diretto con le comunità. Un esempio storico è quello dei fondatori della Provincia di Lodi: i sindaci del Consorzio del Lodigiano non avevano indennità, eppure hanno raggiunto traguardi importanti.

Tornare a un modello simile sarebbe un atto di responsabilità, capace di ridare dignità e moralità alla politica locale. I piccoli comuni, così come li conosciamo oggi, rappresentano un peso economico e uno spreco di risorse che il nostro Paese non può più permettersi.

Marco Baratto

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