giovedì 22 dicembre 2022

La Palma: ovvero uno dei tanti simboli del comune percorso tra mondo cristiano e mondo mussulmano

Quando pensiamo ai datteri, ci vengono in mente una cosa dolce e buona. Eppure, da secoli, l'umanità li ha legati alla vita interiore. La società moderna che ha escluso l'immanenza della Fede nella vita quotidiana non riesce più a congliere il senso dei simboli.

In passato i simboli erano importanti, servivano a far capire l'immanenza dell'Onnipotente nella vita di tutti i giorni.

Il nobile Corano, nella sura dedicata a Maria, ci ricorda la nascita di Gesù (Isa) : " I dolori del parto [12]la condussero presso il tronco di una palma. Diceva: «Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!». 24. Fu chiamata da sotto [13]: «Non ti affliggere, ché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi; 25. scuoti il tronco della palma [14]: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi. 26. Mangia, bevi e rinfrancati [15]. Se poi incontrerai qualcuno, di': "Ho fatto un voto al Compassionevole e oggi non parlerò a nessuno"».

Come non possiamo, unirci, dal punto di vista spirtuale al Vangelo (apocrifo denominato dello Pseudo Matteo)

[20, 1] Nel terzo giorno di viaggio, gli altri camminavano, ma la beata Maria stanca per il troppo calore del sole del deserto e vedendo un albero di palma disse a Giuseppe: "Mi riposerò alquanto all'ombra di quest'albero". Giuseppe dunque la condusse premuroso dalla palma e la fece discendere dal giumento. Sedutasi, la beata Maria guardò la chioma della palma, la vide piena di frutti e disse a Giuseppe: "Desidererei, se possibile, prendere dei frutti di questa palma". Giuseppe le rispose: "Mi meraviglio che tu dica questo, e che, vedendo quanto è alta questa palma, tu pensi di mangiare dei suoi frutti. Io penso piuttosto alla mancanza di acqua: è già venuta meno negli otri e non abbiamo onde rifocillare noi e i giumenti". 2 Allora il bambino Gesù, che riposava con viso sereno sul grembo di sua madre, disse alla palma: "Albero, piega i tuoi rami e ristora mia mamma con il tuo frutto". A queste parole, la palma piegò subito la sua chioma fino ai piedi della beata Maria; da essa raccolsero i frutti con i quali tutti si rifocillarono. Dopo che li ebbero raccolti tutti, la palma restava inclinata aspettando, per drizzarsi, il comando di colui al cui volere si era inclinata. Gesù allora le disse: "Palma, alzati, prendi forza e sii compagna dei miei alberi che sono nel paradiso di mio padre. Apri con le tue radici la vena di acqua che si è nascosta nella terra, affinché da essa fluiscano acque a nostra sazietà". La palma subito si eresse, e dalla sua radice incominciò a scaturire una fonte di acque limpidissime oltremodo fresche e chiare. Vedendo l'acqua sorgiva si rallegrarono grandemente e si dissetarono con essi anche tutti i giumenti e le bestie. Resero quindi grazie a Dio. [21] Il giorno dopo partirono di là. Quando incominciarono il cammino, Gesù si rivolse alla palma e disse: "Palma, ti do il privilegio, che uno dei tuoi rami sia trasportato dai miei angeli e piantato nel paradiso di mio padre. Ti conferisco la benedizione che a tutti coloro che lottano e vincono, si dica: sei giunto alla palma della vittoria". Mentre diceva questo, l'angelo del Signore apparve dritto sulla palma e, preso uno dei suoi rami, volò al cielo con il ramo in mano. Ciò vedendo, tutti caddero con la faccia a terra e restarono come morti. Gesù, rivolto a loro, disse: "Perché la paura ha afferrato il vostro cuore? Non sapete che la palma che io feci trasferire in paradiso, sarà nel luogo di delizie a disposizione di tutti gli uomini santi, come fu a disposizione nostra in questo luogo solitario?". Quelli, allora, tutti pieni di gioia, divennero forti, e si alzarono."

La palma della nascita è intimamente legata alla passione di Gesù, le palme infatti saranno le "protagoniste" dell' entrata in Gerusalemme ed in modo trascendente , come nella cultura greca e romana, significano la vittoria del Cristo sulla Morte, la vittoria definitiva dell'umanità.

Riscoprimamo il grande simbolismo delle religioni, esse rappresentano l'unione intima tra la Creatura ed il Creatore

Marco Baratto

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