l ‘ 11 Febbraio 1929 con in Patti del Laterano si poneva fine ad una situazione assurda. L’Italia , paese a maggioranza cattolica era stata costituita con la ferita di essere nata senza (salvo casi locali) il sostegno della Chiesa Cattolica. Dal 1870 al 1929 una ferita sociale divideva il Paese . Oggi vi è un'altra “ferita religiosa da sanare” quella di dare uno spazio sicuro alla seconda a tutte quelle espressioni religiose che non hanno una tutela affidata alla stipula di una intesa con lo Stato e costrette a sopravvivere come “associazioni “ al pari di circoli ricreativi. Tra queste vi è anche l’Islam. Non possiamo ragionare solo e soltanto di “pancia” ma dare una prospettiva a lungo respire alla nostra Nazione è per questo che dobbiamo dare gli strumenti per un Islam in Italia L’islam in Italia è attuabile solo con in coinvolgimento di uno Stato mussulmano, non ci si può affidare ad associazioni o enti che a vario titolo rappresentano se stesse o peggio ancora ideologie spesso legate in modo diretto od indiretto a strutture che possono essere pericolose per l’ordine repubblicano; Inoltre occore dare dignità di “Ministero senza Portofaglio” alla“Direzione centrale Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto creando di fatto il Ministero degli Affari religiosi, non in un’ottica di controllo ma in una prospettiva di essere una struttura di rango ministeriale a cui demandare i rapporti tra Stato e culto religiosi; Superare le norme “sui culti ammessi” con una nuova normativa, che attui i principi dell’articolo 8 della Costituzione e sia diretta a stabilire la “libertà religiosa” per i culti diversi dal cattolicesimo che trovano invece tutela costituzionale nell’articolo 7.Su questo punto si potrebbe ripartire dal progetto di legge della XVII legislatura che tra l’altro prevedeva anche la “.Lo Stato assicura la disponibilità di edifici destinati al culto quale condizione essenziale per l’esercizio della libertà di culto garantita a tutti dalla Costituzione. I piani regolatori comunali devono prevedere aree riservate alla costruzione di edifici destinati all’esercizio pubblico del culto, nel rispetto del pluralismo religioso e delle specifiche esigenze religiose del territorio.
Marco Baratto
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