martedì 22 luglio 2025

Papa Leone XIV e la diplomazia sinodale per la pace in Terra Santa



In una recente telefonata con il Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas, Sua Santità Papa Leone XIV ha ancora una volta dimostrato il fermo e costante impegno della Santa Sede per la pace in Terra Santa. Il Santo Padre ha colto l'occasione per rinnovare un appello fondamentale: che il diritto internazionale umanitario venga pienamente rispettato nel contesto del conflitto in corso nella Striscia di Gaza e delle violenze in Cisgiordania.

Le sue parole sono state nette ma equilibrate, invocando la protezione dei civili e dei luoghi sacri, condannando la violenza indiscriminata e il trasferimento forzato della popolazione. Non si tratta solo di posizioni morali, ma dell'espressione di quella che sempre più viene definita *"diplomazia sinodale"* – termine ormai associato allo stile di Papa Leone XIV nei rapporti internazionali.
Diversamente da un approccio diplomatico tradizionale e verticistico, il metodo del Papa è radicato nel dialogo, nell'ascolto e nella corresponsabilità. È una diplomazia che coinvolge tutta la Chiesa, mobilitando voci dal livello locale fino alla Curia romana. Un esempio significativo è *il cardinale Pierbattista Pizzaballa*, patriarca latino di Gerusalemme, figura centrale nell'esprimere le preoccupazioni morali e pastorali della Santa Sede nella regione. Attraverso Pizzaballa, il Vaticano non è solo presente, ma attivamente impegnato nel promuovere la riconciliazione e nel contrastare chi strumentalizza la religione a fini politici.

Inoltre, il richiamo del Papa al decimo anniversario dell'Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina segnala una continuità nell'impegno del Vaticano a favore dei diritti e della dignità del popolo palestinese. È anche un segno del desiderio di una pace giusta e duratura, in cui palestinesi e israeliani possano convivere in sicurezza 
Le azioni di Papa Leone XIV riflettono una guida profondamente pastorale ma anche politicamente consapevole. La sua diplomazia non mira a dominare, ma ad accompagnare. In un'epoca in cui il conflitto è spesso acceso dall'ideologia, la sua è una voce silenziosa ma potente a favore dell'umanità, della dignità e della pace.
Marco Baratto 

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